Quando si soffre di alopecia, spesso ci si interroga su quali siano le cause esatte.…

Purtroppo, oggi come oggi l’insorgenza di nuovi casi di soggetti malati porta ad analizzare il fenomeno della caduta dei capelli per terapie per la cura del cancro.
Come è ben noto, una delle conseguenze del trattamento con farmaci chemioterapici è quella di portare alla caduta dei capelli.
In questo caso, però, si deve sottolineare che si tratta di una condizione che, nella maggior parte dei casi, si configura come transitoria e che, quindi, ha delle soluzioni. Resta, però, interessante capire cosa accade durante un trattamento chemioterapico e perché i capelli tendono a cadere.
Chemioterapici e perdita dei capelli: quale connessione?
La prima precisazione che si deve fare è che non tutti i trattamenti chemioterapici sono uguali, perché differiscono i medicinali utilizzati e, quindi, anche gli effetti di questi ultimi sul paziente sottoposto alla cura.
Ci sono, ad esempio, alcuni farmaci chempioterapici, come il fluorouracile e il metotrexato, che raramente portano alla perdita dei capelli. Solitamente si utilizzano questi medicinali per la cura di tumori al colon o al polmone, ma anche nel caso di tumore metastatico alla mammella.
In altri casi, tuttavia, i medicinali somministrati per la cura del cancro possono avere come controindicazione quella della perdita dei capelli. Cosa accade in questi specifici casi? Si provoca l’alopecia. Gli esperti del settore sono ben consci del fatto che ci sono dei medicinali chemioterapici che hanno proprio questa come controindicazione. Solitamente, chi viene trattato con antracicline e con i taxani ha la perdita dei capelli come conseguenza. Questi farmaci, che vengono utilizzati solo in taluni casi, vengono catalogati come farmaci citotossici che vanno, quindi, ad aggredire le cellule per evitarne la riproduzione. Purtroppo, in questi casi, vengono colpite anche cellule sane come, ad esempio, i follicoli dei capelli.
Questo accade perché, proprio come le cellule tumorali, anche quelle dei follicoli tendono a riprodursi in maniera estremamente rapida e, quindi, può succedere che vengano colpite.
Spesso, poi, si tende a pensare che la radioterapia possa portare alla perdita dei capelli. In questo caso, però, si deve fare una precisazione. Quanto detto è vero solo se il trattamento va a interessare la zona del cuoio.
Come detto, i capelli tendono poi a ricrescere nella maggior parte dei casi, alla fine dei trattamenti. Si deve, però, considerare la durata del trattamento stesso e le quantità di medicinali o di radiazioni che sono state utilizzate per la cura. C’è da dire che è molto raro che i capelli non ricrescano e non ritornino alla normalità, anche nel giro di pochi mesi.
Questo è un aspetto che non deve mai essere sottovalutato e che, naturalmente, può avere un ottimo impatto anche sul fattore psicologico, così tanto importante nella lotta a quella che viene definita come la malattia del secolo.