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Spesso si tende ad associare la caduta dei capelli al fatto che si soffra di alopecia androgenetica. Niente di più sbagliato. Non in tutti i casi, infatti, siamo dinanzi alla caduta causata da fattori genetici ed ereditari, anzi.

Sebbene questa sia di certo la forma più comune e diffusa, nonché una delle prime cause di calvizie, si deve sottolineare che non sempre i capelli cadono per questioni genetiche. A tal proposito, è anche utile dire che in alcuni casi la caduta è del tutto fisiologica.

Pertanto, è utile conoscere il ciclo vitale del capello in modo tale da andare ad analizzare da vicino quali sono i motivi che portano alla caduta dello stesso.

 

Il ciclo vitale del capello: come nasce, cresce e muore

 Prima di entrare nel vivo del discorso, si devono fare delle precisazioni. Il numero dei capelli varia in base all’età dell’individuo e questo è importante sottolinearlo perché significa che, con l’avanzare degli anni, si ha una chioma sempre meno folta per natura. Questo, quindi, è fisiologico e non deve spaventare.

Il ciclo vitale del capello si divide in diverse fasi, tre per la precisione. Nello specifico esse sono: ànagen, catagen e telogen.

La prima fase, ànagen, è quella di crescita vera e propria. In questa fase sono racchiuse altre 6, tutte distinte una dall’altra. Il tutto inizia con la nascita del capello, che parte dalla cellula matrice e che, attraverso un complesso processo, porta il pelo a superare quello che è chiamato ostio follicolare. Questa prima fase dura circa 2-4 anni nell’uomo, mentre nella donna la durata si allunga fino a 7 anni. Da quel momento, poi, il capello inizia a crescere e si allunga di circa 1 cm al mese negli uomini e a 1,5 cm al mese nelle donne. In questa fase il capello è sano e ben ancorato e, pertanto, cade solo se sollecitato in maniera forte e non senza dolore.

La seconda fase, càtagen, è quella che viene definita come progressivo arresto delle funzioni vitali del capello. Si ferma quella che è l’attività mitotica delle cellule della matrice e, da questo momento in poi, una serie di scomparse portano alla formazione di una sorta di sacco che va a proteggere le ultime cellule che sono prodotte dalla matrice. Seguono, poi, una serie di step necessari a far risalire il bulbo fino a che questo raggiunge il colletto. A questo punto si perde la guaina e, se tutto è nella norma, si ha un nuovo ànagen.

La teza fase, tèlogen, è quella che viene definita come riposo funzionale. Non ci sono più funzioni vitali, ma il capello è ancora nel follicolo pilifero. È tecnicamente morto, ma prima di cadere ha bisogno di un altro po’ di tempo. In questo caso, quando il capello cade non fa male e non si avverte dolore. Attenzione, però, perché sebbene questa fase faccia preoccupare moltissimo i pazienti, si deve sempre ricordare che la parte vivente del capello è rimasta in profondità, all’interno del cuoio.

Una modesta caduta dei capelli è, quindi, del tutto fisiologica. Sono quelli che si trovano nell’ultima fase del loro ciclo vitale. Se tutto è al posto giusto, però, e funziona a dovere, i capelli si rigenerano e questo non deve preoccupare. Discorso diverso, invece, se si ha una perdita troppo ingente di capelli. Questo potrebbe, infatti, essere un vero pericolo e si devono analizzare le cause della caduta senza perdere tempo.